"Sprechiamo una quantità di ben di dio che da sola basterebbe a risolvere i problemi della fame nel pianeta. La misuriamo in tonnellate: ogni anno 1,3 miliardi, circa un terzo di tutto il cibo prodotto: frutta e verdura 45%, pesce e frutti di mare 35%, cereali 30%, latte e formaggi 20% altrettanto la carne." Fonte: dissapore.com "Da agosto 2016 la nuova normativa ha fatto da volano al mondo del volontariato in prima fila nella lotta alla povertà. L’impegno dei Comuni: a Varese ed Empoli sconti fino al 20% sulla Tari... Mentre Oltralpe, infatti, è stato introdotto un obbligo di donare e un regime sanzionatorio per chi non lo fa, in Italia - forti della presenza già consolidata del Terzo settore in questo campo - si è preferito mordere i rigori della crisi (e il conseguente aumento delle povertà) puntando su incentivi, sgravi e alleggerimenti burocratici destinati soprattutto alle aziende del settore alimentare che decidono di non gettare l’invenduto. Ne sono scaturiti possibili sconti sulla Tari (la tassa sui rifiuti) nonché agevolazioni Iva e sulle imposte dirette, e una semplificazione delle pratiche burocratiche finalizzate alla donazione. Il primo fatto virtuoso è stato posto in essere dallo stesso Parlamento, che - dopo le benevole astensioni delle opposizioni, in prima lettura, alla Camera - ha dato il via libera definitivo al Senato (dove il voto di astensione vale per regolamento come voto contrario) con un consenso praticamente unanime. Il che pone la norma al riparo da possibili ripensamenti con i nuovi equilibri che il cambio di legislatura potrebbe portare. Ma il fenomeno più virtuoso si è verificato in seguito, in fase di attuazione. Alle catene di grande distribuzione si sono aggiunti circa 264mila negozi alimentari, bar e ristoranti. Le stime della fondazione Banco alimentare, la più grande realtà italiana di recupero del cibo e sostegno ai bisognosi, parlano in questo anno e mezzo di un aumento di ben oltre il 20 per cento del recupero di eccedenze dalla grande distribuzione, da settembre 2016 a settembre 2017, grazie ad un incremento delle donazioni e un aumento dei punti vendita: in 12 mesi sono state raccolte 4.103 tonnellate di alimenti contro le 3.147 precedenti.." Fonte: avvenire.it Dunque mentre ci sono esempi davvero virtuosi, in Italia c'è ancora qualcuno che continua a fare il furbetto, mettendo a repentaglio la salute pubblica, fregandosene apertamente e badando solo ai propri interessi nonchè profitti.
In qualità di biologa nutrizionista mi permetto di esprimere la mia opinione riguardo questo servizio e il precedente della trasmissione Televisiva LE IENE. Purtroppo queste cose accadono da sempre, sempre più spesso, ma se mentre cinquant’anni fa poteva esserci un riciclo di cibo dovuto al dopoguerra, alla povertà, alla mancanza davvero di denaro, ad oggi risparmiare sul cibo e comprare tutto stra-confezionato senza farsi mancare però l’ultimo smartphone appena uscito di 1000 €, è davvero un controsenso. Perdonatemi ma sono molto dura su questo punto: risparmio purtroppo non sempre fa rima con qualità. Le piccole botteghe ci sono ancora, ci sono negozi biologici, ci sono i GAS, i PESA LA SPESA, i contadini e i macellai di fiducia. Questo non significa boicottare interamente un supermercato MA significa ESSERE CONSAPEVOLI di quello che accade intorno a noi, dunque dobbiamo saper scegliere. Volevi acquistare dal supermercato vicino a casa? Bene, ecco alcuni piccoli accorgimenti che spero cambieranno il vostro modo di fare la spesa: 1) Scegliete sempre carne, pesce e prodotti freschi di origine Italiana, sarete sicuramente più tutelati nel consumare un prodotto proveniente dai nostri allevamenti o dei nostri mari piuttosto che un prodotto estero; visto perché la legge prevede che i prodotti nostrani siano comunque molto più controllati rispetto a quelli esteri. Il prezzo parla da solo. Ovviamente le truffe all’ordine del giorno non mancano, per cui questa è una regola che non è valida sempre al 100%. 2) Scegliete frutta e verdura di prima scelta. Magari a km0. Questo sì, si può fare. Anche al supermercato. Scegliete frutta e verdura sfusa, non confezionata in plastica o in retine. 3) Evitare assolutamente di acquistare carne, pesce, preparati, sughi, formaggi, polpettone e insaccati GIA’ preconfezionati dal supermercato stesso! Per capirci tutto ciò che è A RIBASSO e in vaschetta bianca è meglio lasciarlo lì. 4) Evitare anche di acquistare dal banco di gastronomia tutto ciò che si trova in vaschette libere, non coperte da una pellicola o coperchi appositi, ovvero insalata di mare, olive in salamoia, salse di ogni genere, eviterei sinceramente anche la pizza condita con affettato, con mozzarella e formaggi e altri condimenti e che purtroppo possono essere riciclati dal banco frigo da prodotti già scaduti. 5) Quando acquistate i formaggi e gli affettati fatevi sempre tagliare o affettare davanti ai vostri occhi il prodotto (meglio se integro). Non acquistare il prodotto già preconfezionato o tagliato che guarda caso nella maggior parte delle volte è sempre in offerta pronto al reparto gastronomia. 6) Al banco della pescheria controllate sempre i prezzi, controllate la provenienza o chiedete se non esposta, anche se per legge vi deve essere scritta; un cartellino completo di costo al Kg e zona di pesca è sempre indice di serietà. Se è possibile controllare da vicino la freschezza del pesce, di questo ve ne parlerò in modo più approfondito con calma. Un esempio? Il pesce fresco si spella subito al tatto, ha gli occhi "bombati" (forma convessa) con pupille brillanti. Un altro esempio? Il colore: gamberi o tonno o pesce spada con colori sgargianti tendente al rosso non sono mai sinonimo di freschezza, casomai sinonimo di COLORANTI. 7) E se ci sono prodotti a metà prezzo nel reparto freschi? Ecco questo è un punto importante. Un supermercato serio per evitare di sprecare e buttare un alimento che potrebbe scadere domani o dopodomani, a breve scadenza si intende, può ribassare il prezzo anche al 50%, PURCHÉ non sia stato rietichettato: come si fa a capirlo? Semplice. La mozzarella di bufala di marchio X sulla confezione stessa riporta la sua scadenza, bene. Dato che è un prodotto fornito da terzi per il supermercato, non può avere una rietichettatura, dunque è più affidabile acquistare quel prodotto che eventualmente scadrà domani, che non è stato aperto nè riconfezionato (ha la confezione originale del Marchio X), meglio ancora se riporta la dicitura CONSUMARE “preferibilmente” ENTRO IL e che sicuramente oggi sarà ancora buono da mangiare. 8) Dovete sapere purtroppo che la politica della grande distribuzione varia dal supermercato a supermercato, quindi ci sono supermercati che riciclano cibo, purtroppo come abbiamo visto, infrangendo ovviamente la legge, altri supermercati in modo corretto invece buttano tutto ciò che è scaduto. Basterebbe invece distribuire gratuitamente A CHI NE HA BISOGNO una valanga di prodotti alimentari a breve scadenza o scaduti semplicemente da 24h con etichettatura “Da consumarsi preferibilmente entro il” che non implica una scadenza immediata. Non fossilizziamoci sulla data di scadenza dei prodotti sigillati e ben confezionati, ovviamente non riaperti, perché i nostri nonni sicuramente non potevano badare alla scadenza esatta dei prodotti alimentari, anzi, queste scadenze neppure erano riportate! Quello che sto cercando di dirvi cari lettori è che se ad esempio un barattolo di legumi, una confezione di riso sottovuoto, una scatoletta di tonno, scade oggi stesso non è un dramma! Si tratta di prodotti ben confezionati e se ben mantenuti al fresco possono durare molto di più della scadenza riportata (Sempre riferito a quella “Consumare preferibilmente entro il”). Ovviamente all’ apertura bisogna fare attenzione al colore, sapore ed eventuale odore alterato. MA sui prodotti freschi non si scherza! 9) Quindi il mio consiglio finale è di acquistare prodotti freschi da negozianti di fiducia. Se è possibile rifornirsi anche da piccoli commercianti che conoscete bene e che magari utilizzano in cucina i propri prodotti che producono. 10) Permettetemi poi di interrogarvi su un’ultima questione: la problematica di come vengono venduti, utilizzati, maneggiati, smaltiti etc.. i cibi freschi purtroppo non riguarda soltanto i supermercati, ma riguarda anche le mense dove mangiano i nostri figli, gli ospedali, persino i ristoranti. E' vero: su alcune realtà non abbiamo alcun potere. Ci sarebbe tanto altro da aggiungere. Ma vi sottopongo ad un quesito: quando andate a cena fuori siete sicuri di quello che state mangiando? Mi permetto di consigliare di recarvi a cena fuori solo ed esclusivamente in posti anche in questo caso di fiducia. Personalmente scelgo ristoranti o pizzerie che conosco bene, so come lavorano o comunque luoghi in cui vedo che lo stesso proprietario o il cuoco cenano con gli stessi piatti che hanno preparato! Quale prova migliore?! Io lascerei stare dove si trovano tutti quei All-You-Can-Eat. Così. Ad esempio. 😉 Iniziamo a tutelarci davvero, noi stessi, per nostra scelta, non degli altri. Dottoressa Serena Fioravanti - Biologa Nutrizionista
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Ormai è risaputo. Tecnologia e sviluppo portano benessere. Il benessere porta alla sedentarietà. La sedentarietà conduce ad uno stile di vita più pigro. Inevitabilmente nei paesi industrializzati si può parlare di malnutrizione quanto quelli meno sviluppati, seppur sotto due aspetti completamente differenti. La diffusione della malnutrizione, perchè di questo si tratta è inutile nascondercelo, nell’era del benessere nei paesi occidentali è una situazione facilmente riscontrabile nei vari ceti sociali e nelle varie fasce di età, che non varca il limite di SCARSA NUTRIZIONE, CARENZA DI CIBO O ACQUA, ma al contrario abbraccia l'abbondanza, lo spreco e sopratutto il MANGIARE IN MODO ERRATO. Le principali cause delle malattie nutrizionali sono essenzialmente tre (tralasciando la genetica):
Prendiamone atto. Dati recenti hanno dimostrato che in Italia vi è un aumento dei casi di obesità dal momento che si consumano più grassi del necessario e si conduce una vita troppo sedentaria. Uno dei primi punti fondamentali per migliorare il nostro stato di salute indubbiamente quello di mantenere un peso sano, il dimagrimento infatti, aumenta le aspettative di vita nei soggetti in sovrappeso e migliora di gran lunga lo stato di salute. Per peso sano, si intende, un peso definito "normopeso" sulla base del BMI (Indice di Massa Corporea), compreso tra i valori 18.5 e 25, con un valore ottimale per le donne pari a 20 e 22 per gli uomini. I pilastri della piramide alimentare, dieta sana e movimento sono il segreto per prevenire e migliorare molte patologie. Un’alimentazione priva di sostanze qualitativamente e quantitativamente utili, nel tempo ci predispone ad uno stato patologico. Uno stato di malnutrizione indica un organismo carente di uno o più componenti essenziali della dieta alimentare: proteine, determinati aminoacidi, alcuni acidi grassi essenziali, vitamine, sali minerali o anche un’assunzione eccessiva di carboidrati, zuccheri semplici, proteine o grassi. In Italia le statistiche indicano una elevata percentuale di malnutriti sia in eccesso che in difetto! E' una situazione paradossale ma è perfettamente in linea con l'aumento di patologie che sono correlate strettamente allo stile di vita, che si fa sempre più frenetico e meno ponderato. Considerando che le ricerche più recenti sono solo all'inizio, cosa fare allora nel frattempo? Prima di tutto: non credere alle soluzioni estreme. Da professionista del settore posso prima di tutto consigliare di non abboccare a diete lampo, troppo restrittive, PASSATE DI MANO IN MANO, perchè è sempre bene tenere a mente che ciò che va bene per il paziente X non è adatto per il paziente Y! Le diete MIRACOLOSE non esistono: sono un accumulo di pezzi di altre diete frammentarie prese qua e là senza cognizione che non reggeranno alla prova del tempo. Vi consiglio quindi di non badare alle diete del momento e tenere presente che la nutrizione interferisce positivamente o negativamente sulla nostra salute nel tempo. Come non ci si ammala dopo quindici giorni di alimentazione scriteriata, allo stesso modo non si fa prevenzione con una settimana di dieta "detox". Ci vuole tanto tempo prima che il corpo si abitui, che si metta in moto correttamente anche il metabolismo ed è necessaria altrettanta costanza perché il cibo eserciti la sua azione rigeneratrice e preventiva. Fra tanta confusione e suggerimenti contraddittori, ciò che conta davvero non è poi così difficile da comprendere e da mettere in pratica. Ecco una lista di punti FONDAMENTALI da tenere a mente sempre, per una dieta sana ed equilibrata:
Tra tutti ci sono alcuni cibi che possono esserci davvero utili per la salute, alleati per prevenire, ove possibile, tante patologie e disturbi. Alcuni esempi?
Primi tra tutti gli agrumi, il kiwi, mirtilli, frutti rossi in generale, ricchi di fibre, vitamina C,B e flavonoidi che migliorano la funzione circolatoria e sostengono il sistema immunitario. I broccoli, cavolfiore, cavolo nero, verza e simili, ricchi di vitamine e minerali, soprattutto vitamina C e beta-carotene, nonché di folati. Proteggono dalle malattie cardiovascolari e cancro. L'olio di oliva EXTRAVERGINE ed ITALIANO, ottima fonte di benefici grassi monoinsaturi, aiuta a mantenere livelli adeguati di colesterolo HDL "colesterolo buono". I semi di lino, ricchi in acidi grassi essenziali Omega-3 che aiutano a combattere l'ipercolesterolemia e l'ipertensione. Lo yogurt magro, ricco di calcio, indispensabile per la salute delle ossa, e di proteine. La frutta secca, che contiene dosi abbondanti di selenio e vitamina E e aiuta a ridurre il colesterolo. E' consigliata anche nell'ambito di una dieta per la cura dell'ipertensione. I pesci grassi come tonno (selezionato), salmone (di qualità), sgombro (di qualità) e pesce azzurro meglio se di piccole dimensioni (aringhe, acciughe, sarde), pesci dalle carni grasse o oleose, ricchi di Omega-3. Carne bianca sana, controllata e pollame allevato a terra. Cereali integrali e riso, orzo, farro, miglio, quinoa, segale, tutti salutari e cari alleati della linea. Infine non dimentichiamoci mai che la vera prima regola di una giusta e sana alimentazione è quella di imparare a bere almeno otto bicchieri di acqua naturale al giorno (circa un litro e mezzo/al giorno). INTEGRATORI, falsi miti da sfatare: informarsi per non cadere nei tranelli delle scorciatoie.11/7/2017 Cosa sono gli integratori alimentari? Sono dei preparati che integrano la normale alimentazione, ovvero, una fonte concentrata di nutrienti. Possono essere composti da una o più sostanze di origine vegetale, come le erbe, o sostanze di natura non vegetale ma comunque naturali, come la propoli, la pappa reale o il polline d'api. Sono disponibili in commercio in varie forme: capsule, compresse, preparati in polvere, gocce, sciroppi. Possono essere utilizzati solo per via orale.
Chiariamo subito: gli integratori non sono medicine. Non sono neanche prodotti dietetici. Non servono a curare delle malattie o a dimagrire. Servono, forse, in pochissimi casi, a favorire il benessere dell'organismo. Non servono a nulla che non sia ottenibile con una dieta equilibrata e ricca di frutta/verdura (a costi nettamente inferiori e soprattutto più naturali). Con pochissime eccezioni. In linea generale una corretta alimentazione è sufficiente a garantire all’organismo tutto ciò di cui ha bisogno. In un soggetto sano e senza carenze non servono integratori, che, come dice il nome, vanno ad integrare una mancanza. Se per qualche motivo appunto l'alimentazione non è in grado di apportare le corrette quantità di qualche micronutriente allora si usa l'integratore. Ma solo dopo che la mancanza sia stata accertata, non a caso. Per questo assumere multivitaminici è spesso totalmente inutile. Perché è rarissimo trovarsi in deficit di tutti i micronutrienti. I risvolti scientifici per gli integratori di antiossidanti ad esempio non hanno condotto ad una utilità reale ed accertata: sembrerebbe addirittura che un accumulo esagerato di antiossidanti possano avere l'effetto opposto di quello sperato. Questo è uno dei casi in cui consiglio di rivolgersi sempre ad un professionista serio e preparato. Un esempio paradossale? in tanti multivitaminici consigliati in età fertile è presente la vit. A, che in caso di concepimento va tenuta sotto controllo perché l'eccesso nuoce allo sviluppo fetale, e questo molte donne lo ignorano. Figuriamoci chi ci sta propinando di assumere un integratore senza conoscere la nostra condizione di salute e che non ha un titolo di studio né l’abilitazione per poterlo fare (teniamo a mente che le diagnosi le fanno solo i medici mentre i biologi nutrizionisti possono al limite consigliare solo dopo aver avuto le certezza che sia stata fatta una eventuale diagnosi). Personalmente ritengo che l’uso di un integratore per prevenire la caduta dei capelli, per migliorare l'elasticità della pelle o per prevenire l'invecchiamento, non può fare molto senza una buono stile di vita e senza una alimentazione equilibrata e varia. Ricordiamoci che: Il metabolismo accelera solo in due modi: mangiando e... sudando! Poi vi sono sostanze che lo accelerano per brevissimo tempo e quindi sono ovviamente inutili. Altre che lo accelerano per più tempo ma poi ci fanno rischiare di avere gravi ripercussioni sulla nostra salute, come ad esempio un infarto. La maggior parte degli integratori in commercio non servono a nulla. Chiediamoci sempre: ma se veramente avessimo trovato il prodotto che fa accelerare il metabolismo senza effetti collaterali, come mai più di mezzo mondo è sovrappeso o obeso? Nulla può farci stare bene quanto una alimentazione sana e varia, attività fisica costante. Di fondamentale importanza è l’assenza di una legge che regoli il mercato degli integratori, a prescindere dal tipo di quest’ultimi. In altre parole le aziende che li immettono sul mercato non devono dimostrarne preventivamente la loro reale efficacia. Inoltre, a causa del costo elevato degli studi che valutano l’efficacia dell’integratore, spesso questi non vengono condotti. Considerando dunque che non solo alcuni di questi prodotti sono inutili, tra l’altro venduti in modo spudorato e non controllato anche sul web, ma che vi sono casi che attestano e confermano anche danni procurati alla salute, vorrei porvi all’attenzione alcuni dati allarmanti (vi ricordo che ci sono persone che vendono gli integratori anche a famiglie in cui sono presenti minori che ne fanno uso e alle mamme in stato interessante). Ecco alcuni dati molto preoccupanti (dati reperiti facilmente dal web): “Il consumo di integratori alimentari in Italia non conosce crisi: nell’ultimo anno, secondo Federsalus, è cresciuto del 5,9% in valore e del 4,6% in volume. ” “In aumento i fegati «rovinati» da erbe e integratori non sicuri Il fenomeno interessa soprattutto preparati non certificati che «girano» nelle palestre, anche fra le donne di mezza età. I ricercatori d’Oltreoceano hanno analizzato ben 839 pazienti con danni al fegato, afferenti a 8 diverse cliniche del network americano, evidenziando 45 casi di problemi epatici legati all’uso di supplementi per il body building, 85 dovuti a integratori alimentari e fitoterapici e i rimanenti 709 causati da farmaci. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, i supplementi alimentari e quelli a base di erbe si sono rivelati i «più cattivi» per il fegato, portando più spesso al trapianto o addirittura al decesso. I supplementi per gli amanti dei muscoli, dal canto loro, sono stati più spesso responsabili di problemi di ittero prolungato (in media 91 giorni), soprattutto in pazienti di sesso maschile, senza però causare alcun decesso o trapianto. Gli integratori dietetici e rimedi verdi più pericolosi sarebbero quelli commercializzati come prodotti per promuovere la perdita di peso, la disintossicazione, per migliorare le prestazioni sessuali nonché energizzanti e multivitaminici. Le donne di mezza età e con un’educazione scolastica maggiore sono state quelle in cui più spesso sono stati riscontro epatopatie da integratori.” “Ogni anno negli Stati Uniti gli integratori alimentari mandano circa 20mila persone al pronto soccorso. Basta pensare che, il più grande produttore di integratori al mondo, GNC Holdings Inc, si è accordato per pagare 2,25 milioni di dollari per evitare azioni penali federali per l’accusa di vendita di pillole e polveri illegali. Pubblicizzati come necessari per la perdita di peso e per il mettere su muscoli, le proteine sono uno degli integratori più venduti negli Stati Uniti. Le proteine aiutano a costruire i muscoli ma la maggior parte di noi ne assumono a sufficienza mangiando. Anzi, la maggior parte di noi ne assume anche troppe. Carne, pesce fagioli, uova, derivati del latte, soia e frutta secca sono già ricche di proteine. Inoltre numerose aziende sono state accusate di correggere le loro polveri proteiche con additivi di scarsa qualità”. “È risaputo che gli integratori, se assunti in modo costante, senza interruzioni per lasciare l’organismo riposare, possono causare danni gravi. Nonostante questo principio non sia applicabile solamente agli integratori alimentari, è bene sempre tener presente che la funzione degli integratori è complementare all’alimentazione e prevenire carenze nutritive. Gli eccessi non portano mai ad esiti felici.” “Alcuni prodotti contengono l’ “Androstenedione”, una sostanza che si trasforma in testosterone (ormone sessuale maschile) ed estrogeni (ormone sessuale femminile), modificando i normali livelli di questi ormoni nel corpo, causando problemi di disfunzione sessuale. Negli adolescenti produce una pubertà precoce e problemi di sviluppo sessuale. “ “Caso Efedrina. Alcuni dei prodotti per la cura del peso del corpo contenevano l’efedrina, responsabile del controllo dell’appetito, tramite l’utilizzo di due erbe. Infatti da allora, nel 2002, l’utilizzo di questa sostanza fu vietata in molti paesi degli Stati Uniti d’America. Inoltre nel 2004 la Food and Drug Administration fece diventare illegali alcuni integratori alimentari con l’Efedrina. Molte persone, con problemi di fegato, accusarono e accusano proprio l’azienda e i suoi prodotti la causa dei propri problemi al fegato. L’efedrina ha una struttura chimica molto simile all’amfetamina, motivo per cui, una volta finito l’effetto legato alla produzione di adrenalina, il soggetto che assume il prodotto dimagrante vive un calo drastico dell’umore, che può comportare anche condizioni simili alla depressione.” “La vitamina D ultimamente va di gran moda: è consigliata agli anziani per mantenere in salute le ossa ed è prescritta alla maggior parte delle donne in menopausa per prevenire l’osteoporosi. Secondo alcuni studi avrebbe effetti positivi anche per il sistema cardiovascolare, come antinfiammatorio e per prevenire alcuni tipi di tumori. Il Ministero della Salute indica per la vitamina D un apporto massimo negli integratori di 25 microgrammi al giorno, corrispondenti a 1000 UI. Su internet, però, troviamo alcuni prodotti che, in un barattolino di circa 18 euro ci garantisce l’apporto annuale di vitamina D: 365 pastiglie da 10.000 UI ognuna. Una dose 10 volte più elevata di quella prevista dal Ministero della salute!” “Tra il 2003 e il 2006 il DILIN ha infatti raccolto campioni di 341 supplementi dietetici e a base di erbe segnalati da 1268 consumatori. Dopodiché, su 229 di questi integratori è stata effettuata un’analisi chimica dal National Center for Natural Products Reserch dell'Università del Mississippi. Infine sono stati confrontati gli ingredienti trovati con quelli dichiarati in etichetta - in realtà solo 203 dei 229 prodotti erano forniti di etichetta. Ebbene soltanto 90 su 229 presentavano un’etichetta perfettamente rispondente al contenuto.” Oltre a non essere poi così innocui questi prodotti sono venduti da persone comuni che non hanno nessun titolo e formazione in campo nutrizionale per consigliare integratori o apportare modifiche al vostro regime alimentare. Le uniche tre figure che per legge possono prescrivere diete sono medici, biologi e dietisti. Nessun venditore chiederà l’anamnesi patologica prima di vendere un loro prodotto! Nessun venditore vi chiederà la vostra composizione corporea per tarare al meglio la dieta e dare un giusto apporto proteico con i sostitutivi pasto a base proteica. Nessun venditore indagherà se avete effettivamente carenze vitaminiche e di minerali, visto che in teoria andrebbero utilizzati gli integratori in caso di carenze specifiche. Ricordatevi che alcune vitamine, quando presenti in eccesso, vengono escrete tramite le urine. In questo caso assumere integratori inutilmente vi porterà a produrre urine molto concentrate ed affaticare i vostri reni inutilmente. RIEPILOGANDO: * sono ampiamente utilizzati nel mondo commerciale e non nel mondo scientifico. * vengono utilizzati senza raccomandazione né prescrizione di un professionista qualificato. * non si assumono sotto vigilanza del medico o il nutrizionista. * sono in vendita ovunque. * alcuni sono molto costosi. * l’etichetta nutrizionale non dichiara quello che realmente contiene il prodotto. * alcuni componenti sono elementi non conosciuti in campo farmaceutico o erboristico- * spesso non si sa chi li fabbrica, né la loro vera origine. * molti non hanno rappresentanti legali né sede a cui fare reclami in caso di problemi con il prodotto. * la maggior parte degli integratori contengono coloranti, additivi e conservanti tutto tranne che naturali. Sappiate infine che circa il 90% dei prodotti in commercio di questo tipo sono NON testati su esseri umani e non hanno alla base nessuno studio scientifico serio che possa dimostrarne benefici o controindicazioni per la salute. Concludendo: chi vi propone un #programma dietetico non lo sta facendo perché vi ha a cuore, perché non conosce neppure il vostro stato di salute. Non vi sta facendo un favore. Né vi sta vendendo una formula magica. Vi sta vendendo semplicemente un prodotto. *ATTENZIONE*: non è assolutamente vero che tutti gli integratori siano dannosi. MA un'alta percentuale di essi in commercio lo è sicuramente se assunti senza una guida o se si incappa in quella sbagliata. Bisogna informarsi e chiedere consiglio ad un professionista qualificato. Per sfatare ogni dubbio ecco una banca dati di ARTICOLI SCIENTIFICI in cui potete cercare inserendo alcune parole chiave quello che vi occorre. Come potete notar digitando “SUPPLEMENTS DANGER” (pericolo integratori) esce davvero di tutto: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed ***AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO Gennaio 2018*** Finalmente un piccolo passo avanti per la tutela dei veri professionisti e dei pazienti. Un conto è il commercio di un prodotto e un conto è dare consigli alimentari per vendere il prodotto. Il filo è sottile, ma in quest’ultimo caso si parla di abuso di professione. Il comma 1 dell’articolo 12 sostituisce l’articolo 348 del codice penale, e aumenta le sanzioni per gli abusivi dall’ attuale “milione di lire” prevedendo la reclusione fino a 3 anni e la multa da 10 mila a 50 mila euro. La pena però aumenta con reclusione fino a 5 anni e multa fino a 75 mila euro per il professionista prestanome, che rischia anche l’interdizione da 1 a 3 anni dall’attività. La sentenza è pubblicata e c’è la confisca della strumentazione usata per commettere il reato che i comuni indirizzeranno a fini assistenziali. In caso di omicidio colposo per l’abusivo (aggiunta ad articolo 589 c.p.) c’è la reclusione da 3 a 10 anni. In caso di lesioni colpose (art 590 cp) la reclusione va da 6 mesi a 2 anni e la pena per lesioni gravissime è la reclusione da un anno e mezzo a 4 anni. Per chi eserciti un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie senza licenza c’è la sanzione amministrativa fino a 7.500 euro. Il modo di dire denigrativo ‘ragionare con la pancia’, potrebbe assumere tutt’altro significato alla luce dei contenuti di recentissimi studi che mettono in stretta relazione cervello, patologie gravi e stato di salute del nostro intestino. Tra intestino e cervello esiste un collegamento strettissimo, primariamente per una ragione: nell’intestino si trova una rete nervosa molto complessa composta da oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali e che si collegano al cervello tramite il sistema nervoso vegetativo. Il primo a parlare dell’esistenza di un “cervello nella pancia” è stato il neurobiologo Michael D. Gershon nel 1998 quando ha pubblicato il risultato di 30 anni di ricerche nel libro “Il secondo cervello”. Assolutamente impressionante il numero dei batteri che popolano il nostro intestino. Sono centinaia di miliardi e contengono circa 4 milioni di geni batterici diversi. La maggior parte di questi geni batterici codifica enzimi e proteine strutturali, in grado di influenzare il funzionamento del sistema immunitario e di intervenire addirittura sulla regolazione del metabolismo. Il microbioma intestinale (quindi miliardi di microrganismi, soprattutto batteri, che ci portiamo dietro costantemente e che pesano – letteralmente – per circa un chilo e mezzo della nostra persona ma che pesano anche – stavolta metaforicamente – sulla nostra salute, funzionando da barriera contro i patogeni, regolando l’assorbimento dei nutrienti, la produzione di vitamine ed energia e le difese immunitarie) può influenzare la salute del cervello in diversi modi. Alcune componenti infatti esercitano continuamente una blanda stimolazione sul sistema immunitario; quando questa stimolazione ‘fisiologica’ diventa eccessiva, come accade in caso di dismicrobismo intestinale, si può verificare una crescita incontrollata di batteri nell’intestino tenue o un’aumentata permeabilità intestinale che a loro volta determinano un’infiammazione sistemica o a livello del sistema nervoso centrale. Questo vuol dire che i disordini intestinali possono produrre il loro effetto sul cervello centrale! A predominare tra i neurotrasmettitori nel rapporto tra primo e secondo cervello è sicuramente la serotonina, una molecola nota ai più per il suo legame con la depressione. Quasi il 95% della serotonina del nostro organismo viene prodotta dalle cellule dell’intestino. Nella pancia questa molecola serve a iniziare il riflesso peristaltico e a mantenere il tono vascolare, e quindi a regolare i movimenti e l’attività digestiva. Allo stesso tempo serve come segnale al cervello: invia segnali positivi, come la sazietà, o negativi, come la nausea. In caso di infiammazione intestinale si produce un eccesso di serotonina che colma i sistemi di riassorbimento e desensibilizza i recettori: questo può causare un blocco della peristalsi. Allo stesso tempo l’infiammazione attiva enormemente l’enzima che demolisce la serotonina e quindi si può avere, nel tempo, a livello cerebrale, un forte deficit della molecola con conseguente depressione. Infiammazione, alterazione intestinale e depressione possono quindi essere manifestazioni dello stesso processo. Ma come possiamo aiutare l'intestino e quindi di riflesso tutto il nostro fisico? I primi alleati sono i Bifido Batteri: bifido batteri costituiscono la “famiglia” più vasta di probiotici ed anche i più importanti batteri amici attivi nell’intestino tenue degli adulti in buona salute e dei bambini che siano stati, come abbiamo detto più sopra, allattati al seno. Questi batteri possono fisiologicamente diminuire con l’età o quando lo stato di salute inizia a declinare. Le cause più comuni di distruzione dei bifidobatteri sono: · Disbiosi da infezioni · Repentini cambiamenti di dieta · Carenze immunitarie · Variazioni climatiche · Uso indiscriminato di antibiotici · Esposizione a radiazioni · Stress In tutti questi casi diventa indispensabile mantenere una corretta integrazione di probiotici, dopo aver corretto l’alimentazione; agire in questo senso ci preserva da condizioni di disbiosi e permette un rapido recupero dello stato di benessere generale. E come possiamo aiutarci con l'alimentazione? A tavola meglio scegliere i cereali integrali, alimenti di origine vegetale, come legumi e verdura di stagione. Sì anche alla frutta, ma meglio mangiarla lontana dai pasti per evitare fenomeni di fermentazione. Spazio al pesce, in particolare quello azzurro, ricco di omega 3 e in alternativa alla carne bianca, come quella di pollo e di tacchino. È importante, poi, bere tanta acqua, almeno due litri al giorno. L’acqua, infatti, aiuta a depurare l’organismo. E poi largo allo yogurt, fermenti lattici e kefir.
Il Tè Matcha è senza dubbio uno degli alimenti che rientra nelle tendenze alimentari più famose del 2017 anche se è antico da secoli! La sua vasta gamma di benefici per la salute rendono i suoi metodi di preparazione leggermente inusuali. Un esempio? Il rituale di cuocere a vapore le foglie di tè e poi di pressarle sotto a dei mattoni prima di ridurle in polvere risale al periodo della dinastia cinese Tang (tra il 600 e il 900 d.C.). I monaci buddisti hanno stilato un codice zen, un insieme di regole, come un galateo da rispettare quando ci si appresta a fare la cerimonia del tè (detta chanoyu o chado). Quali sono i principali benefici per la salute? Contiene enormi quantità di antiossidanti, aiuta a stimolare il sistema immunitario, può disintossicare il corpo, aumentare la calma, ridurre lo zucchero nel sangue e il colesterolo, bruciare calorie ed è ricco di vitamine. Quando non viene usato, il matcha deve essere conservato in un contenitore chiuso ermeticamente al riparo da fonti di calore, di aria e di luce. La tazza deve essere riscaldata prima di servire il tè, la temperatura dell'acqua deve raggiungere gli 80°C . Approssimativamente la tazza contiene 75 ml di acqua e il cucchiaino circa 2 g di polvere matcha. A differenza dei tè tradizionali, dove le sostanze sono cedute per infusione dalle foglie filtrate da colini o contenute in bustine di carta, il matcha si prepara per sospensione, ovvero sciolto nell’acqua: se ne ingerisce l’intera foglia, con tutte le sue sostanze benefiche. Il tè si prepara sciogliendo una piccola quantità di polvere in poca acqua a 80 °C appunto, con l’aiuto di un frullino di bambù: l’operazione produce una leggera schiuma e il risultato è un tè cremoso e dolce. È uno degli ingredienti più utilizzati dalle nuove leve della cucina creativa, nella preparazione di piatti fusion o di prodotti più tradizionali come pasticceria e gelati. Ecco due ricette per rendere questo Tè gustoso ma allo stesso tempo efficacie.
Matcha Smoothie: INGREDIENTI
Mettere tutti gli ingredienti in un frullatore. Si consiglia di gustarlo freddo. Frappè di Cocco e Matcha: INGREDIENTI
Il Tè matcha rappresenta “la regina dei tè verdi” ed ha diverse proprietà benefiche e salutari. Di seguito un breve riassunto di tutte le sue proprietà:
Controindicazioni ATTENZIONE: Come tutte le erbe, gli estratti e i complessi fito-erboristici non può essere assunto da chiunque. Sebbene il tè verde contenga diversa proprietà benefiche il consiglio è quello di non abusarne per via degli effetti indesiderati riscontrati. Durante la gravidanza è sconsigliata l’assunzione poiché esso riduce l'effetto dell'acido folico, sostanza fondamentale che riduce il rischio di contrazione di spina bifida e di parto prematuro. La maggior parte degli effetti indesiderati sono dovuti in buona parte alla presenza di caffeina che provoca disturbi gastrointestinali, agitazione, insonnia e mal di testa palpitazioni. Si sconsiglia dunque a chi ha già questi disturbi e/o patologie correlate. Dolce o salata che sia, la COLAZIONE è il pasto principale della giornata. Appena svegli è buona norma bere un bicchiere d'acqua, magari tiepida, per risvegliare l'organismo e mettere in moto gli organi interni, cervello compreso. Si passa poi alla colazione. Saltarla significa avere la giornata completamente rallentata: stanchezza, confusione, nervosismo. Non fa affatto bene digiunare la mattina. Dopo il lungo riposo notturno, in cui per molte ore non si assumono cibi né liquidi, il metabolismo necessita di un corretto apporto di nutrienti per "riavviare" tutte le funzioni necessarie al suo buon funzionamento. Fibre, sali minerali e vitamine contenute negli alimenti consumanti al momento del risveglio (latte, marmellata, cereali, frutta, yogurt, ma anche pane tostato, affettato, uova, ecc...) sono un vero e proprio carburante per l'organismo e lo aiutano a passare in maniera sana e non traumatica dallo stato di riposo a quello di veglia. Molti pazienti hanno un'idea sbagliata che si ha generalmente prendono invece per mantra: saltare i pasti fa dimagrire. SBAGLIATO. In particolare saltare la COLAZIONE è deleterio per mantenere il peso forma. Le persone che non fanno colazione tendono infatti ad ingrassare più facilmente rispetto a chi invece non salta questo pasto. Il motivo è semplice: mangiare in modo equilibrato appena svegli permette di arrivare a metà mattina con minor senso di fame e quindi sarà sufficiente un piccolo spuntino per stare a posto fino all'ora di pranzo. Spesso però la scusa più gettonata per non fare colazione è la seguente: VADO DI CORSA, NON HO TEMPO. La mia risposta è semplice: occorre ORGANIZZARSI. Prendere la colazione come una sana e buona abitudine. Oppure spesso alcuni pazienti mi confermano di non avvertire proprio fame appena svegli. Ma se davvero abbiamo poco tempo, che fare? Cappuccino e cornetto? ASSOLUTAMENTE NO. Ecco allora qui di seguito alcuni spunti utili per preparare in modo rapido ed efficace una colazione TAKE AWAY. Con questo tipo di escamotage si può fare una colazione pratica e salutare, anche un'ora dopo il suono della sveglia. Da bere: Utilizziamo un thermos per poter riempire di tè, tè verde o infuso (finocchio, melissa, zenzero e cannella, malva, frutti rossi..) o caffè o spremuta d'arancia o di limone, così da mantenere la temperatura della bevanda. In caso contrario il bollitore dell'ufficio farà il suo dovere. Da mangiare: L'idea originale, e soprattutto pratica, è di preparare un piatto unico. La tradizionale: pane, burro e marmellata, è perfetta e completa se accompagnata da una porzione di frutta (si consiglia di stagione). Oppure fresco ed energetico è il milk-shake: basta mettere nel frullatore dei pezzi di frutta con mezzo bicchiere di latte e il gioco è fatto. 30 secondi per prepararlo e pochi minuti per poterlo gustare. Per chi invece adora le mele o le pere, queste sono ottime al forno, ricoperte con dello zucchero e un tocco di cannella o una manciata di uvetta sultanina. Per chi preferisce sgranocchiare sotto i denti i cereali, può sempre optare per le barrette fatte in casa: poco zucchero integrale di canna, tanta frutta secca e una grattuggiata di frutta fresca. Si sposa molto bene con il latte o lo yogurt. L'idea geniale: Ecco un'ultima idea. Ho preso spunto dal Barattolo "QUATTRO STAGIONI" di Bormioli Rocco. Occorrente:
Si procede componendo la colazione inserendo prima lo yogurt, poi i cereali, frutta secca e frutta fresca di stagione. Richiudere il tappo. E portare il barattolo con sé. Qualche spunto concreto?
E voi? Come procedete per la vostra colazione? Aspetto i vostri commenti. IL CAFFE': è noto a tutto il mondo per il suo gusto inconfondibile, per le sue proprietà stimolanti ed eccitanti, il motore di tante mattinate oziose, la scusa banale per un primo appuntamento, il piacevole elisir che unisce tutti, ma proprio tutti, in una conversazione. Questa bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea (famiglia botanica delle Rubiaceae), un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13.500 specie (ARABICA e ROBUSTA sono le più diffuse e lavorate). Nonostante la sua fama, considerando che è la bevanda più venduta al mondo i quali principi attivi sono ampiamente impiegati nei soft-drink ed energy-drink contenenti per l'appunto caffeina (Coca-Cola, Pepsi, Redbull…), il caffè deve esser considerato una bevanda con la quale non bisogna eccedere ricordando che, tra l'altro, non è adatta a tutti. LE CARATTERISTICHE: Elenchiamo anzitutto le tipologie più diffuse di questa bevanda; il Caffè Arabica rappresenta il 70% della produzione mondiale di caffè mentre il Caffè Robusta rappresenta il 30% della produzione mondiale di caffè. Le varietà più pregiate sono: MOKA (Etiopia), BOURBON (Brasile), BLUE MONTAIN ( Giamaica) che è la più rara. Dal caffè si ricava il DEC (decaffeinato) dai cui chicchi è stata tolta la caffeina con particolari solventi prima della torrefazione. Il caffè decaffeinato deve contenere per legge meno del 0,1% di caffeina. Molti mi domandano spesso cosa sia migliore: l'espresso o caffè di casa? Operatore a parte che lo prepara, il caffè espresso ha meno caffeina e più aroma rispetto al caffè della moka di casa. Il maggior contenuto di caffeina è dovuto ai tempi più lunghi di preparazione. Caffè lungo, caffè ristretto, caffè all'americana, surrogato di caffè:
Il caffè all'americana è un caffè espresso servito con acqua calda a parte: si ottiene un caffè poco aromatico ( come un caffè lungo) ma con meno caffeina rispetto ad un caffè lungo. Il surrogato di caffè è una bevanda che, per colore e gusto, ricorda il caffè. ES: caffè d’orzo = chicchi d’orzo tostati e macinati. Arriviamo ai pro e ai contro, qui di seguito gli effetti più comuni della caffeina:
Ci sono moltissimi pro e contro dunque ma la moderazione è necessaria. In particolare rivolgo queste parole ad alcune categorie di persone che devono far molta attenzione.
La caffeina è una sostanza che ha un effetto importante sul fegato. Essendo un organo depuratore, per chi soffre di patologie epatiche o assume farmaci che affaticano il fegato, è necessario astenersi dal consumo di caffè. A causa di questa stretta correlazione, chi soffre di patologie epatiche dovrebbe astenersi completamente dal consumo di caffè. Questo significa anche che tutte le donne e le ragazze che fanno uso della pillola contraccettiva dovrebbero fare particolare attenzione al consumo di caffè. La caffeina inoltre ha un'azione sugli ormoni del nostro corpo, es. il DHEA e il GABA, principale antagonista della noradrenalina; il GABA, ha il compito di mediare gli effetti della noradrenalina, promuovendo la calma e predisponendo il corpo al riposo. La caffeina determina una minor produzione di GABA, amplificando l'effetto della noradrenalina. Minori livelli di GABA predispongono alla sindrome del colon irritabile, accelerando il transito intestinale, dolore addominale e meteorismo. La caffeina promuove una perdita di minerali dalle ossa (predisponendo ad osteopenia e osteoporosi, soprattutto nelle donne), determina un minor assorbimento di ferro (e di conseguenza anemia e anemia borderline), causa una maggior perdita di magnesio e una maggiore perdita urinaria di vitamine del gruppo B. Infine le persone che soffrono di problemi allo stomaco non dovrebbero consumare caffè o tè: la caffeina, e gli acidi del caffè, portano ad un’esasperazione dello stato doloroso a livello dello stomaco peggiorando la digestione, il reflusso, l'ulcera e il bruciore dello stomaco. *Approfondimento: “Un possibile meccanismo d’azione del caffè nella prevenzione del diabete” è la ricerca recentissima che dimostra che il diabete può esser realmente contrastato dalla caffeina ed è di prossima pubblicazione. L'ipotesi è che il consumo di caffè sia in grado di interferire con la digestione ed il metabolismo dei carboidrati. Questo studio avrebbe evidenziato come gli effetti benefici del caffè contro il rischio diabete siano maggiori in chi consuma d'abitudine questa bevanda dopo pranzo. Con 3 o più tazzine al giorno il rischio di contrarre la malattia si abbatte circa del 21% rispetto a chi consuma poco caffè o non ne fa uso. Il caffè riduce infatti lo stress ossidativo e contiene acido clorogenico che incrementa il metabolismo del glucosio e la sensibilità all'insulina, e acido caffeico che ha proprietà antinfiammatorie. (Fonte parziale dei primi riscontri già dal 2006: http://ajcn.nutrition.org/content/84/4/682.full) Un noto proverbio recita: “tutto ciò che è proibito è boccon per l’appetito”. La proibizione scatena una fame interiore dettata da stimoli emotivi non appagati e continue rinunce. Questa sezione è un primo passo per comprendere che le false convinzioni, a lungo andare, affamano l’anima. Dimagrire con il cervello: La società di oggi continua ad imporre modelli di magrezza che si discostano dal concetto di peso sano e di paziente sano. I soggetti con un eccesso di peso ne sono il facile bersaglio ed intraprendono diete fai da te o si affidano a pseudo-professionisti seguendo diete molto restrittive e difficili da seguire per un lungo periodo, innescando così, il più delle volte, un effetto yo-yo. Questo porterà a lungo andare ad un senso di colpa per l’incapacità di seguire il piano alimentare, facendo instaurare pensieri fallimentari così che riprovare a perdere peso diviene sempre più difficile, fino ad arrivare all’apparente accettazione dei chili di più. La chiave per risolvere questo rebus è comprendere che “noi mangiamo quello che siamo”; un primo passo per essere in armonia con il nostro “io interiore”. È per questo opportuno rivolgersi ad un Biologo Nutrizionista che possa insegnarci a comprendere il modo corretto di mangiare senza sentirci in colpa con noi stessi, rimanendo così finalmente sani ed in giusto equilibrio psico-fisico. Esistono moltissimi piani alimentari che promettono miracoli, cioè una perdita di peso con poco o nessuno sforzo e in un breve periodo di tempo. Due accattivanti promesse che certamente fanno gola a chiunque. Il problema di queste "diete" miracolose, non è tanto la loro efficacia, perché effettivamente molto peso viene perso velocemente sul serio, ma un qualcosa che spesso pochi tengono in considerazione.
La dura realtà: Sono 36 circa le diete miracolose più famose al mondo. Sono state studiate recentemente e messe a confronto. I risultati di questi studi hanno dimostrato che tutte queste diete hanno come protagoniste carenze di nutrienti essenziali per la sana alimentazione e quindi per la salute stessa ed hanno dimostrato, inoltre, che sono talmente esigenti e monotone che risultano difficili da portare avanti per lungo tempo. Come risultato, dopo diete così stressanti (ed ammesso che si riesca a farle), quasi sempre i chili persi vengono riacquistati per un rallentamento brusco del metabolismo e, per "effetto rimbalzo", ci si ritrova a riprendere più peso di prima. A questo punto ci si sente frustrati e demotivati, senza grandi prospettive se non quella di ritentare ancora una volta la stessa strada, seppur sbagliata. Il problema vero è che a lungo andare si perde soprattutto la fiducia di poter ottenere un dimagrimento duraturo e stabile nel tempo. Attenzione a chi vi promette un "regime" che non è stato pensato per voi, ma già preconfezionato. Accade spesso che chi ha necessità dimagrire si trova a dover seguire un percorso in cui non si identifica, e che per questo si rivelerà non solo pesante da seguire, ma sempre fallimentare. La vera strategia: Dunque dimagrire non è affatto facile. Come spezzare questa spirale negativa? Il mio consiglio quindi è quello di approcciarsi al cibo in modo nuovo, non proibitivo ma educativo. Provo così ad insegnare al paziente le strategie per modificare il proprio stile di vita, il modo di alimentarsi, e di svolgere attività fisica per poter perdere e mantenere il peso nel tempo. Questo approccio cognitivo comportamentale è decisamente diverso dalla comune prescrizione dietologica, basata sul modello medico prescrittivo, che raramente riesce ad intaccare le abitudini comportamentali quotidiane delle persone affette da obesità. Il metodo di un Biologo Nutrizionista porta ad insegnare al paziente a diventare un terapeuta del suo problema di peso. Liberandoci dalle diete troveremo la serenità ed il piacere di avvicinarci al cibo senza nessun timore e con la consapevolezza di essere finalmente fuori dal circolo vizioso in cui eravamo caduti. Il binomio vincente: Si consiglia inoltre per pazienti in forte sovrappeso o in obesità un approccio terapeutico anche dal punto di vista cognitivo: questo perchè uno Psicologo può essere un'ottima guida per affrontare i disturbi dell'alimentazione. In questo percorso, la presenza di un professionista della nutrizione e di uno psicologo esperto in comportamento alimentare – ove serva, in collaborazione con il medico di base – sarà fondamentale per valutare il caso specifico ed aiutare il paziente a confrontarsi gradualmente e naturalmente con il percorso di rieducazione alimentare e cognitiva. Lo Piscologo può aiutarci a riconoscere questi circoli viziosi, avendo come obiettivo il raggiungimento di un nuovo e stabile equilibrio per il fisico e per la mente. Il Biologo Nutrizionista può aiutarci a riconoscere e saper scegliere i cibi più sani e più adatti ad uno stile di vita sano ed a strutturare un piano alimentare senza privazioni, costrizioni e divieti assoluti, in linea con il fabbisogno nutrizionale specifico e con le proprie esigenze fisiologiche e cliniche, in caso di condizioni mediche preesistenti (malattie croniche, intolleranze…). Scegliete consapevolmente. Affidatevi ad un professionista serio della Nutrizione che collabori con un altrettanto serio professionista che lavori sul piano cognitivo e ri-educativo. Per informazioni e prenotazioni visite ecco i contatti nella locandina: Sua maestà la Zucca. Può essere considerata l’ortaggio autunnale per eccellenza e viene spesso impiegata per la preparazione di numerose ricette. E' originaria dell'America Centrale (Messico), appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Ne esistono diversi tipi, classificati per la forma, il fusto, il colore e le dimensioni del frutto e del seme. Per la botanica vengono sempre divise in quattro categorie: Cucurbita maxima, Cucurbita moscata, Cucurbita pepo, Cucurbita melanosperma o più semplicemente zucche da inverno e zucche da zucchini. Come si può notare dalla tabella qui in alto, la Zucca è poverissima di grassi, praticamente inesistenti. Ricca invece di proteine e di carboidrati che rendono questo ortaggio nutriente. Contiene anche una grande quantità di fibre, vitamnina A, C, betacarotene, , fosforo, zinco, calcio e potassio. Inoltre è contenuto un grasso buono, protettivo del cuore: l'Omega 3. Infine la Zucca contiene tanta acqua. Le pochissime calorie che ha (solo 15 kcal per 100 gr) fanno della Zucca un ortaggio salutare e di prevenzione per tantissime patologie. Alcuni esempi: colite, tachicardia, diabete, micosi ed attacchi batterici. La Zucca previene anche, grazie ai suoi potenti antiossidanti, molte forme tumorali, rafforzando contemporaneamente anche il sistema immunitario. Le sue proprietà antidiabetiche ed antipertensive sono state lungamente studiate. Da un recente studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università del Massachusetts e pubblicato sul "Journal of Medicinal Food" sono state trovate delle ulteriori conferme. Tra i nativi americani il diabete di tipo 2, l' ipertensione e l'obesità mostravano un'altissima incidenza, ed è opinione comune che ciò sia dovuto al repentino cambiamento di dieta avvenuto in queste popolazioni condotto, probabilmente, dall'accostamento con le popolazioni bianche. Da una dieta tradizionale nativa, poverissima di glucidi (zuccheri), questa popolazione è passata a una ipercalorica, basata su cereali troppo raffinati, bevande zuccherate, grassi saturi e idrogenati. Per gli studiosi si è trattato di stabilire se un ritorno alla dieta precedente di cui facevano uso, a base in partiolare di mais, fagioli e Zucca, fosse stato in grado di aiutare la comunità degli indiani a combattere queste patologie a loro fino a quel momento sconosciute. I risultati sono stati sorprendenti. Tra gli alimenti testati, il più efficace nel mantenere regolari i livelli di glicemia e nel favorire un equilibrio del peso , è stato di gran lunga la Zucca. Ma questo ortaggio sembra addirittura contrastare il Diabete. "Un gruppo coordinato dal Dottor Tao Xia della East China Normal University, ha scoperto che i ratti diabetici che hanno assunto gli estratti di zucca hanno soltanto il 5% di insulina in meno rispetto ai ratti normali (Fonte il Journal of the Science of Food and Agriculture, 87(9) 1753-7 2007). Xia afferma che ‘L'estratto di zucca è potenzialmente un ottimo prodotto per i diabetici', e aggiunge che, seppure quest'ultimo non fosse in grado di eliminare del tutto le iniezioni di insulina, le ridurrebbe drasticamente. L'effetto protettivo della zucca è dovuto alla compresenza di antiossidanti e di D-chiro-inositolo, una molecola che regola l'attività dell'insulina. Aumentare i livelli di quest'ultima sortisce l'effetto immediato di abbassare 'di botto' i livelli di zucchero nel sangue, di prevenire danni ulteriori alle cellule pancreatiche e anche di promuovere la 'rigenerazione' di quelle danneggiate." Fonte: futuroprossimo.blogosfere.it - 07/2007 Ma la Zucca è una grandissima alleata contro l'invecchiamento e le rughe, combatte gli inestetismi cutanei come cellulite e ritenzione idrica. Inoltre rafforza unghie, capelli e protegge l'epidermide prolungandone l'abbronzatura. Ad esempio assumento giornalmente qualche seme di zucca, anche nello yogurt o nelle insalate, si assumono anche attivi fondamentali come i deltasteroli, le fitosterine, le globuline vegetali, oltre alle vitamine F ed E. I modi per cuocere la zucca sono molti: se volete la polpa tenera adatta per minestre e zuppe, potete cuocerla in acqua salata, a pezzi e privata della pelle e dei semi, se si desira più soda, cuocerla a vapore a tranci, con pelle e semi; quando serve compatta e asciutta cuocerla al forno. Una volta aperta, la zucca può essere conservata fresca a pezzi in frigorifero. Quello a cui può andare incontro la zucca in frigorifero è un’eccessiva asciugatura, quindi per proteggerla occorre avvolgerla nella pellicola per alimenti. In questo modo la zucca si conserva per circa 3 giorni. Inoltre si può anche congelare a cubetti e gustarla durante tutto l'inverno.
Se durante le vacanze estive, non siete riuscite a seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata, e siete tornate a casa con qualche chilo di troppo, questa è l’occasione giusta per rimettervi subito in forma e per rigenerarsi. Quali sono i cibi e le dosi consigliate per tornare in sesto? Scopriamoli insieme.
Ma ci sono anche altri accorgimenti che consiglio vivamente di seguire per tornare carichi ma anche per togliersi la pesantezza post-vacanze: Fare colazione con calma e a casa: durante le vacanze, a colazione abbiamo mangiato quasi in modo bilanciato, con una tazza di caffè, della frutta di stagione, cereali integrali, uno yogurt magro al naturale… Continuiamo dunque, alzandoci un po’ prima e prendendoci del tempo per consumare un pasto che ci riempirà di energia vitale. Corpo (e cervello) lo apprezzeranno! Attenzione ai pranzi fuori-casa: pranzare sempre fuori di solito induce a consumare alimenti più calorici, dessert pesanti, ecc. Rompiamo questo circolo vizioso, preparando il pranzo a casa e portandolo in ufficio. Un’insalata di pasta o riso ad esempio è pronta in 10 minuti, con pollo e verdure alla piastra ci impieghiamo poco di più nella preparazione. Utilizziamo poi una speciale borsa per il pranzo, ce ne sono alcune con diversi scomparti, dall’allegro design e facili da trasportare. Non avremo più scuse per non iniziare a mangiare sano. Riordinare la casa e soprattutto la cucina: ebbene sì. Il disordine e il caos casalingo possono esser sintomo anche di disordine nel nostro frigo. Pulirlo e disinfettarlo al meglio è super consigliato al rientro dalle vacanze. Ma anche fare una lista di ciò che occorre realmente prima di fare la spesa è decisamente utile: si risparmia tempo e denaro. Fare sport: tornare in palestra, fare yoga, uscire a correre, nuotare… Sappiamo che è bene praticare almeno 150 minuti di esercizio fisico moderato distribuito durante la settimana. Quindi è il momento giusto di scegliere uno sport gradevole ma che ci permetta di svagare la mente e mantenere allo stesso tempo i muscoli allenati. A tal proposito se il vostro lavoro non vi consente tempo libero ed avete orari massacranti quello che fa per voi è un serio professionista dello sport, un Personal Trainer. Vi lascio i contatti di Daniele Bianchini, Dottore Laureato presso la Facoltà di Scienze Motorie di Roma "Foro Italico".
CELLULARE: 333-1481370 E- MAIL: [email protected] SITO WEB (LINK DIRETTO) PAGINA FACEBOOK: Daniele Bianchini Personal Trainer (LINK DIRETTO) |
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Novembre 2018
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