"Sprechiamo una quantità di ben di dio che da sola basterebbe a risolvere i problemi della fame nel pianeta. La misuriamo in tonnellate: ogni anno 1,3 miliardi, circa un terzo di tutto il cibo prodotto: frutta e verdura 45%, pesce e frutti di mare 35%, cereali 30%, latte e formaggi 20% altrettanto la carne." Fonte: dissapore.com "Da agosto 2016 la nuova normativa ha fatto da volano al mondo del volontariato in prima fila nella lotta alla povertà. L’impegno dei Comuni: a Varese ed Empoli sconti fino al 20% sulla Tari... Mentre Oltralpe, infatti, è stato introdotto un obbligo di donare e un regime sanzionatorio per chi non lo fa, in Italia - forti della presenza già consolidata del Terzo settore in questo campo - si è preferito mordere i rigori della crisi (e il conseguente aumento delle povertà) puntando su incentivi, sgravi e alleggerimenti burocratici destinati soprattutto alle aziende del settore alimentare che decidono di non gettare l’invenduto. Ne sono scaturiti possibili sconti sulla Tari (la tassa sui rifiuti) nonché agevolazioni Iva e sulle imposte dirette, e una semplificazione delle pratiche burocratiche finalizzate alla donazione. Il primo fatto virtuoso è stato posto in essere dallo stesso Parlamento, che - dopo le benevole astensioni delle opposizioni, in prima lettura, alla Camera - ha dato il via libera definitivo al Senato (dove il voto di astensione vale per regolamento come voto contrario) con un consenso praticamente unanime. Il che pone la norma al riparo da possibili ripensamenti con i nuovi equilibri che il cambio di legislatura potrebbe portare. Ma il fenomeno più virtuoso si è verificato in seguito, in fase di attuazione. Alle catene di grande distribuzione si sono aggiunti circa 264mila negozi alimentari, bar e ristoranti. Le stime della fondazione Banco alimentare, la più grande realtà italiana di recupero del cibo e sostegno ai bisognosi, parlano in questo anno e mezzo di un aumento di ben oltre il 20 per cento del recupero di eccedenze dalla grande distribuzione, da settembre 2016 a settembre 2017, grazie ad un incremento delle donazioni e un aumento dei punti vendita: in 12 mesi sono state raccolte 4.103 tonnellate di alimenti contro le 3.147 precedenti.." Fonte: avvenire.it Dunque mentre ci sono esempi davvero virtuosi, in Italia c'è ancora qualcuno che continua a fare il furbetto, mettendo a repentaglio la salute pubblica, fregandosene apertamente e badando solo ai propri interessi nonchè profitti.
In qualità di biologa nutrizionista mi permetto di esprimere la mia opinione riguardo questo servizio e il precedente della trasmissione Televisiva LE IENE. Purtroppo queste cose accadono da sempre, sempre più spesso, ma se mentre cinquant’anni fa poteva esserci un riciclo di cibo dovuto al dopoguerra, alla povertà, alla mancanza davvero di denaro, ad oggi risparmiare sul cibo e comprare tutto stra-confezionato senza farsi mancare però l’ultimo smartphone appena uscito di 1000 €, è davvero un controsenso. Perdonatemi ma sono molto dura su questo punto: risparmio purtroppo non sempre fa rima con qualità. Le piccole botteghe ci sono ancora, ci sono negozi biologici, ci sono i GAS, i PESA LA SPESA, i contadini e i macellai di fiducia. Questo non significa boicottare interamente un supermercato MA significa ESSERE CONSAPEVOLI di quello che accade intorno a noi, dunque dobbiamo saper scegliere. Volevi acquistare dal supermercato vicino a casa? Bene, ecco alcuni piccoli accorgimenti che spero cambieranno il vostro modo di fare la spesa: 1) Scegliete sempre carne, pesce e prodotti freschi di origine Italiana, sarete sicuramente più tutelati nel consumare un prodotto proveniente dai nostri allevamenti o dei nostri mari piuttosto che un prodotto estero; visto perché la legge prevede che i prodotti nostrani siano comunque molto più controllati rispetto a quelli esteri. Il prezzo parla da solo. Ovviamente le truffe all’ordine del giorno non mancano, per cui questa è una regola che non è valida sempre al 100%. 2) Scegliete frutta e verdura di prima scelta. Magari a km0. Questo sì, si può fare. Anche al supermercato. Scegliete frutta e verdura sfusa, non confezionata in plastica o in retine. 3) Evitare assolutamente di acquistare carne, pesce, preparati, sughi, formaggi, polpettone e insaccati GIA’ preconfezionati dal supermercato stesso! Per capirci tutto ciò che è A RIBASSO e in vaschetta bianca è meglio lasciarlo lì. 4) Evitare anche di acquistare dal banco di gastronomia tutto ciò che si trova in vaschette libere, non coperte da una pellicola o coperchi appositi, ovvero insalata di mare, olive in salamoia, salse di ogni genere, eviterei sinceramente anche la pizza condita con affettato, con mozzarella e formaggi e altri condimenti e che purtroppo possono essere riciclati dal banco frigo da prodotti già scaduti. 5) Quando acquistate i formaggi e gli affettati fatevi sempre tagliare o affettare davanti ai vostri occhi il prodotto (meglio se integro). Non acquistare il prodotto già preconfezionato o tagliato che guarda caso nella maggior parte delle volte è sempre in offerta pronto al reparto gastronomia. 6) Al banco della pescheria controllate sempre i prezzi, controllate la provenienza o chiedete se non esposta, anche se per legge vi deve essere scritta; un cartellino completo di costo al Kg e zona di pesca è sempre indice di serietà. Se è possibile controllare da vicino la freschezza del pesce, di questo ve ne parlerò in modo più approfondito con calma. Un esempio? Il pesce fresco si spella subito al tatto, ha gli occhi "bombati" (forma convessa) con pupille brillanti. Un altro esempio? Il colore: gamberi o tonno o pesce spada con colori sgargianti tendente al rosso non sono mai sinonimo di freschezza, casomai sinonimo di COLORANTI. 7) E se ci sono prodotti a metà prezzo nel reparto freschi? Ecco questo è un punto importante. Un supermercato serio per evitare di sprecare e buttare un alimento che potrebbe scadere domani o dopodomani, a breve scadenza si intende, può ribassare il prezzo anche al 50%, PURCHÉ non sia stato rietichettato: come si fa a capirlo? Semplice. La mozzarella di bufala di marchio X sulla confezione stessa riporta la sua scadenza, bene. Dato che è un prodotto fornito da terzi per il supermercato, non può avere una rietichettatura, dunque è più affidabile acquistare quel prodotto che eventualmente scadrà domani, che non è stato aperto nè riconfezionato (ha la confezione originale del Marchio X), meglio ancora se riporta la dicitura CONSUMARE “preferibilmente” ENTRO IL e che sicuramente oggi sarà ancora buono da mangiare. 8) Dovete sapere purtroppo che la politica della grande distribuzione varia dal supermercato a supermercato, quindi ci sono supermercati che riciclano cibo, purtroppo come abbiamo visto, infrangendo ovviamente la legge, altri supermercati in modo corretto invece buttano tutto ciò che è scaduto. Basterebbe invece distribuire gratuitamente A CHI NE HA BISOGNO una valanga di prodotti alimentari a breve scadenza o scaduti semplicemente da 24h con etichettatura “Da consumarsi preferibilmente entro il” che non implica una scadenza immediata. Non fossilizziamoci sulla data di scadenza dei prodotti sigillati e ben confezionati, ovviamente non riaperti, perché i nostri nonni sicuramente non potevano badare alla scadenza esatta dei prodotti alimentari, anzi, queste scadenze neppure erano riportate! Quello che sto cercando di dirvi cari lettori è che se ad esempio un barattolo di legumi, una confezione di riso sottovuoto, una scatoletta di tonno, scade oggi stesso non è un dramma! Si tratta di prodotti ben confezionati e se ben mantenuti al fresco possono durare molto di più della scadenza riportata (Sempre riferito a quella “Consumare preferibilmente entro il”). Ovviamente all’ apertura bisogna fare attenzione al colore, sapore ed eventuale odore alterato. MA sui prodotti freschi non si scherza! 9) Quindi il mio consiglio finale è di acquistare prodotti freschi da negozianti di fiducia. Se è possibile rifornirsi anche da piccoli commercianti che conoscete bene e che magari utilizzano in cucina i propri prodotti che producono. 10) Permettetemi poi di interrogarvi su un’ultima questione: la problematica di come vengono venduti, utilizzati, maneggiati, smaltiti etc.. i cibi freschi purtroppo non riguarda soltanto i supermercati, ma riguarda anche le mense dove mangiano i nostri figli, gli ospedali, persino i ristoranti. E' vero: su alcune realtà non abbiamo alcun potere. Ci sarebbe tanto altro da aggiungere. Ma vi sottopongo ad un quesito: quando andate a cena fuori siete sicuri di quello che state mangiando? Mi permetto di consigliare di recarvi a cena fuori solo ed esclusivamente in posti anche in questo caso di fiducia. Personalmente scelgo ristoranti o pizzerie che conosco bene, so come lavorano o comunque luoghi in cui vedo che lo stesso proprietario o il cuoco cenano con gli stessi piatti che hanno preparato! Quale prova migliore?! Io lascerei stare dove si trovano tutti quei All-You-Can-Eat. Così. Ad esempio. 😉 Iniziamo a tutelarci davvero, noi stessi, per nostra scelta, non degli altri. Dottoressa Serena Fioravanti - Biologa Nutrizionista
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Novembre 2018
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